domenica 2 settembre 2012

ALLA RICERCA DELLA FELICITA'

Se hai esperienza nelle chat, avrai provato cosa vuol dire passare dalla chat al telefono. Persone che hanno avuto queste esperienze mi hanno raccontato che mentre in chat stavano benissimo e provavano un grande piacere ad aprirsi, una volta al telefono con quella stessa persona poteva accadere che non sapevano più cosa dire, si bloccavano, provavano imbarazzo, gelo, inibizione dei sentimenti. Il motivo, con tutta probabilità, è che il tono della voce aumenta molto la conoscenza e quindi l'intimità, e subito cresce la paura che quello che proviamo sia inappropriato. Al telefono quando si sente anche il tono della voce, e soprattutto quando ci si incontra "dal vivo", si è maggiormente in contatto con una persona reale, non con quella immagine precedentemente prodotta dalla propria fantasia, e necessariamente quella immagine non può più essere evocata con la stessa facilità. Occorre fare un certo lavoro per adattare la nostra immagine interna alla nuova, e questo comporta dei rischi, non ultimo quello di non riuscire più a provare le cose che provavamo prima. Questo del resto è il normale percorso dello sviluppo dei sentimenti: in certi casi, quando all'inizio non eravamo tanto innamorati, una conoscenza approfondita fa aumentare l'amore, mentre, se siamo già molto innamorati di una persona che conosciamo poco, può accadere che con la conoscenza il sentimento diminuisca o comunque si modifichi molto.

Come dobbiamo allora considerare le chat e tutti i rapporti basati prevalentemente sulla fantasia? Si può dire che possono essere delle opportunità molto belle per conoscere e esprimere delle emozioni che abbiamo dentro, pronte a sbocciare. Se ci pensi, mutatis mutandis è la stessa cosa che accade in una psicoanalisi: secondo la tradizione psicoanalitica, quello che chiamiamo transfert non è altro che questo insieme complesso e delicato di sentimenti che possono emergere nei confronti del terapeuta, sentimenti che ci dicono molto su come è fatta una persona e su come sono stati i suoi precedenti rapporti significativi (col padre, con la madre ecc., di cui appunto il rapporto transferale sarebbe una sorta di riedizione - ma non si dimentichi che anche i primi rapporti dell'infanzia, come ho detto prima, partono da una predisposizione innata, dalla attivazione di una immagine interna, sono una mescolanza tra mondo interno ed esterno). Non a caso lo psicoanalista classico cerca di non farsi conoscere dal proprio paziente, di comportarsi in modo abbastanza anonimo, appunto per non distruggere questa potenzialità (ben sapendo che eliminare del tutto la propria influenza è impossibile). E non a caso in genere i pazienti hanno paura di conoscere  meglio il proprio terapeuta, ad esempio sono a disagio se lo incontrano per strada, appunto perché inconsciamente sanno che quel loro rapporto transferale è prezioso e vogliono preservarlo, fornisce loro conoscenza ed esperienze importanti utili alla terapia di cui hanno bisogno. Certo, vorrebbero anche conoscere il proprio terapeuta (così come chi chatta vorrebbe conoscere la persona con cui chatta), ma questo desiderio è in conflitto con la paura di perdere quell'altra cosa basata sulla fantasia a cui tengono molto.             
                                                             (PSYCHOMEDIA.IT)
Questo è quello che si trova nelle maggiori riviste di psicologia riguardo ai rapporti interpersonali che nascono su internet, io vi posso raccontare ciò che è accaduto a me...
Circa venti giorni fa , tramite una community ho conosciuto delle persone interessanti, ironiche e colte nello stesso tempo. Con una in particolare si è instaurato da subito un rapporto particolare... quasi inspiegabile ... Mmmm direi quasi un'attrazione cosmica! Mi è capitato di conoscere altre persone in questo mondo virtuale ma mai nessuno mi aveva fatto sentire così...
Risultato? Mi ha ribaltato la vita...
Sono stata chiusa per molto tempo in una bolla di vetro, nel mio mondo "perfetto" dove potevo gestire tutte le mie paure. Così finora invece di vivere ho sopravvissuto.
Anni di fobie e solitudine, un marito, pochi amici e tanta fantasia che mi ha permesso di non andare a terra completamente..
Ora dopo questo incontro, ho trovato il coraggio...
Mi sono svegliata da un lungo coma e ho deciso di stravolgere completamente la mia vita!
OBIETTIVI:
  1. Imparare a vivere ( vuol dire iniziare a distruggere le mie fobie)
  2. Andare a vivere da sola ed imparare a contare solo su me stessa
  3. Riscoprire i miei sogni (sono rimasti troppo a lungo chiusi in un cassetto)
  4. Circondarmi di persone Vere e Pure(la prima mi stà accompagnando in questo percorso)

    Bene parto da ora...
Inizierò a scrivere ogni piccolo passo che mi permetterà di raggiungere il sogno più grande:
                                                      LA FELICITA'

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